NELLA TERRA DEI SOGNI

 

Diventai studente di veterinaria e tornai dai nonni a vivere nel vecchio casale: quegli anni li ricordo come i più dolci della mia vita, stavo con le due persone che da bambino avevano vegliato su di me; adesso ero io che badavo a loro. In quella casa ormai non viveva nessun altro, per cui avevamo preso per noi solo un’ala e per riscaldarla in inverno comprammo un cucina a legna che ogni mattina accendevo prima che i vecchietti si alzassero. Loro erano svegli già dalla notte ed io li sentivo dalla mia stanza parlare della loro vita, di come stavano bene adesso che avevano me. Parlavano tranquilli e beati, e fra uno sbadiglio cantato ed un’inspirata di naso, come se fosse stato mezzogiorno, aspettavano senza fretta che io mi svegliassi. Non volevano disturbarmi, dovevo studiare durante il giorno, dovevo prendere il posto di mio zio Arcangelo e curare tutti gli animali della famiglia. Mio nonno diceva estasiato: -“U guaglione, sono sicuro che addiventa bravo com’era Arcangelo e forse ancora più bravo dello zio” Ne era certo. Io ascoltavo commosso.

 

 

 
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