PAESECHEVAI

 

Da "Paese che vai..."

  di Piero Famiglietti e Gabriella Pastorino

Per Contursi terme:

              Preludio

Verdi trasparenze e tremule foglie

su rami protesi da colli ospitali,

soffi di brezze e carezze di venti

sussurrano accordi

al bianco fluire di vergini acque.

Pastorali silenzi,

contagi di emozioni ancestrali...

e rammenti miti e leggende...

e immagini e sogni...

fauni e ninfe in corsa festosa

tra boschi e distese, tra zolle curate

e cento sorgenti.

Risali per l'erta, viandante curioso.

Ritti vecchi rugosi incedono a passo sicuro,

ti guardano ed offrono l'aperto saluto

con voce sincera e seriosi sorrisi.

Ciclisti accaldati... magliette di sponsor

e... sei di nuovo nel mondo.

La nuova piazza, l'arco romanico,

le Chiese più giù... la gente...

gli antichi valori... il Municipio...

il terzo millennio... e riprendi

sereno il cammino.

Per Olevano sul Tusciano

Ronna Mmaculata

La ragazza, una cittadina, arrivò in quel paesino spezzato in tre parti con un forte batticuore: andava a conoscere la famiglia dell'uomo di cui si era innamorata e che desiderava sposare.

Si guardava intorno: quanto verde! Ma lei non amava la campagna. "Spirito bucolico, zero!" affermava spavalda. Lei amava l'arte, certi quadri sontuosi di pittori rinascimentali la facevano ammutolire; e taceva pure - lei chiacchierona estroversa - di fronte al tormento di Van Gogh o alle Travi di Nolde o al Grido di Munch. Apprezzava in pieno l'armonia dei casali di Gubbio e il senso di pace che emanava da certe malghe nel Trentino; perciò forse quel paesino strano, spezzettato, all'inizio le piacque; ma poi, percorrendolo, le sembrò povero e trascurato. In seguito avrebbe intuito appieno lo spirito pratico che dettava certe scelte, ma allora le sembrò triste e basta.

La ragazza era bene educata e sapeva stare in società. Sapeva fingere interesse quando si annoiava, sapeva sorridere e persino ridere quando gli altri sorridevano o ridevano; lei che si vantava - e a ragione - di non mentire mai, sapeva dire con grazia quelle innocue bugie che son la musica nel balletto dei rapporti sociali. Perciò resse benissimo le ore che trascorse con quelle persone sconosciute che sarebbero diventate la sua famiglia. Alla fine della giornata, tuttavia, si sentiva   stanchissima, esausta addirittura. Pensò che tutti erano stati gentili e sperò che forse con le due più giovani fra le sue future cognate si sarebbe intesa. Ma il pensiero tornava e si fermava su quella donna vecchia, curva, sdentata, che era la madre di lui. Di sicuro niente avrebbe mai potuto legarle: l'abisso fra loro due era enorme, palese, incolmabile, eppure certi sguardi appena un po' ironici, certe osservazioni intelligenti l'avevano colpita ed un paio di volte si era sorpresa a scambiare con lei un'occhiata d'intesa.

La ragazza (continuiamo a chiamarla così, anche se ragazza è rimasta solo in qualche angolo dell'anima) la ragazza visse poi sei anni nel paesino, integrandosi perfettamente. Essendo poco   fisionomista, distratta e soprattutto perennemente perduta nei suoi sogni, salutava tutti per prima e vinse così ogni diffidenza e pregiudizio. Il responso unanime fu "Non è granz-zzosa" ossia non è altezzosa, non se la tira, diremmo oggi. Monticelli, Ariano e Salitto, ossia Olevano, ricambiò la simpatia che lei provava per il paese in cui poi nacquero due dei suoi bambini. Aiutata da una cognata e da una generale benevolenza, la ragazza riprese gli studi interrotti e rapidamente si laureò.

Ma è inutile e stupido indorare la pillola: quegli anni furono difficili. La ragazza fece appello ad una pazienza che non sapeva di avere: dismise ogni forma di civetteria, abbandonò certi piccoli riti che l'aiutavano a vivere ed a sentirsi bene con se stessa. Ancora fu aiutata dalla buona educazione ricevuta ed esibì in ogni momento una serenità che era ben lungi dal provare; fingeva virtù non sue che manco apprezzava, ma che sapeva gradite a chi la circondava. E tutto ciò era faticoso. La sostennero i suoi piccolini e la suocera, quella donna intelligente, provata dalla vita, che tese per prima la mano alla nuora un po' aliena; le aveva letto negli occhi l'infelicità, le paure, l'insicurezza che diveniva sempre più profonda man mano che diventava chiaro che quelli che erano stati i suoi pregi, nella sua nuova vita diventavano difetti.

Sarebbe stato facile per la suocera puntare sulle scarse virtù domestiche, sull'impaccio in cucina della giovane nuora ed invece quando suo figlio se ne lamentava, lei, placida, ricordava che la ragazza aveva trascorso la vita a studiare, imparando cose altrettanto e forse più importanti dello star lì a spignattare. Poi, messo a tacere il figlio, a quattr'occhi consolava quella ragazza sempre più incerta e sperduta: "Ho avuto otto figli e fra tutti solo lui si lamentava e criticava la cucina" E, con un riso furbo negli occhi:    "Quando incomincia a predicare - e lo fa ogni giorno - tu fatti una chiagnuta in meno ed una mangiata in più" La ragazza rideva, rasserenata.

Insegnò ai suoi figli ad amare e rispettare, oltre la nonna cittadina, anche quella cara intelligente generosa vecchina che raramente sorrideva, anche quando ogni giorno, tornando dalle sue lunghissime passeggiate in campagna, si fermava dalla nuora; le parlava senza smancerie e frasi apertamente affettuose; le raccontava piccoli episodi della sua lontanissima gioventù, vissuta in un mondo che la ragazza conosceva solo attraverso i libri. Soprattutto le dimostrava comprensione per le sue crescenti difficoltà.

La suocera, "ronna Mmaculata" è morta di una morte rapida e indolore. Ora anche la ragazza è vecchietta, una vecchietta diversissima, molto meno saggia sicuramente e forse anche un po' meno intelligente nonostante il suo latinorum ed i suoi mille libri. Parla spesso di femminismo e spessissimo di sorellanza. Mai proporrebbe alle sue figlie ed alle sue allieve lo stile di vita di sua suocera, ma quando parla di solidarietà femminile, sempre vede quelle due donne che parevano provenire da pianeti differenti, tendersi la mano in una comprensione muta e fortissima.

 

 
- contattaci per info -